Prasna Upanisad 4.9 "L'atma cosciente (jiva o anima individuale) da solo è colui che vede, tocca, ascolta, assaggia, sorride, pensa, conosce e agisce."
Quando guardo l'orizzonte
distante e
profondo
nel cielo
lontano,
dietro nuvole
infiammate
mentre il
sole tramonta,
sento questa
gabbia attorno
e vorrei volare via ~ libera,
vorrei
allungare la mano
e toccare l'infinito
laggiu’, oltre
il blu,
eppure lo so
e’ anche
in me.
Ma non posso
pienamente
capire cosa
sia,
anche se so
che e’ il vero me,
quello che
vede,
che desidera di essere libero,
e’
l'infinitesimale me,
il divino
beato e
luminoso
nella sola semplicita’
di essere,
senza peso, senza afflizioni,
cosi’ lo
percepii in un sogno,
mentre camminavo
in acque di gioia.
Lo so,
quel che e’
causa di questa esistenza
è radicato
nell'anima,
e’ il "me" eterno,
ma questa
verità non riesco a percepirla
poiche’ sono
in gabbia
imbastita in
questa mentalità,
in pensieri intessuti nell’ego,
in una
realta’ intrinseca di dualità
intrappolata
in questa vita,
ma lì,
da qualche
parte,
impercettibile,
sono io,
il Sé, confinato.
il Sé, confinato.
Solo quando svincolato
da credenze
illusorie,
questo
essere libero cosciente
allora vedra'
quel falso "me"
come un estraneo,
come
una testa
guarda il
cappello
che le viene portato via
dal vento. (1)
Questo stormo di pensieri
si disperde nell’azzurro,
e una
preghiera sale al Signore,
con il cuore
chiedo
che Lui posi
il suo sguardo su di me,
che mi
rimuova le barre
del falso
"Io",
che mi lasci
un solo vincolo
con Lui,
di amore.
1) SB
3.27.10 "Realizzando così la libertà dal falso ego, si dovrebbe vedere se
stessi proprio come si vede il sole nel cielo."
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